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mercoledì 14 maggio 2014

Festa della Mamma: mi sono ripresa ora

Io, Marito e la Gnoma abbiamo passato il weekend della Festa della Mamma nella casetta in montagna che hanno affittato Nonna P e Nonno M per quest'anno. La vacanza è trascorsa tra mangiate (tante), passeggiate (poche), momenti di ozio (tanti) e... bolle di sapone. Sì perché la Gnoma è fissata le adora e ha una confezione di bolle di sapone in ogni casa che frequenta.

I nonni, che non la viziano, le hanno addirittura comprato un'enorme spada spara bolle, una specie di katana che a Emma è piaciuta subito tantissimo, e dalla quale non si staccherebbe mai. Ormai in famiglia siamo diventati tutti degli esperti di bolle, tanto che tra un pasto e l'altro, questo weekend, si parlava della formula ideale del composto, che a quanto sostiene Marito dovrebbe contenere anche dello zucchero a velo e dovrebbe riposare una notte intera prima di essere utilizzata.

La prova che ormai le bolle di sapone si sono impossessate della mia vita è che ne sto parlando qui, in un post dedicato alla Feste della Mamma. Fermatemi, vi prego!

Ok, torniamo all'argomento del post, le boll... la Festa della Mamma.

Per l'occasione, venerdì mattina ho passato la giornata al nido con la Gnoma, i suoi simili e le rispettive mamme. I bambini hanno giocato in giardino e maneggiato la pasta di sale mentre noi facevamo... le mamme (= controllavamo che non si uccidessero e che non avessero cagato). Sono tornata con un mal di testa che non augurerei al mio peggior nemico, ma ammetto che è stato carino osservare la Gnoma nel suo ambiente. Durante l'appello e il momento di raccoglimento in cerchio che apre la giornata dei bambini, Emma, seduta (giuro, seduta!) insieme agli altri bambini, continuava a voltarsi verso di me e a sorridere, incredula. Durante la giornata mi ha mostrato come ci si lava le manine e i dentini, dove mangia, quali sono i suoi giochi preferiti e le sue abitudini. Ho anche conosciuto la "sua" bambina, una bambinotta paffuta e silenziosa un po' più piccola di lei che la segue silenziosamente dappertutto e la imita, ammirata. Se la madre sapesse da chi sta prendendo esempio la figlia la ritirerebbe dal nido all'istante.

Tornati a casa, Moment Act Capsule Molli e preparazione valige per il weekend. Il mattino dopo, partenza per la montagna. Vi ho già detto delle bolle? Ah sì.

Sabato notte la Gnoma ha dormito con noi nel lettone. E scoccata la mezzanotte, grazie alla magia della Festa della Mamma, è avvenuto il miracolo.

Mentre cercavo di ritagliarmi un angolino sul cuscino interamente occupato dall'infante e di allentare la morsa delle braccine di Emma attorno al mio collo, ho pensato che per quanto amassi quel cosino avevo anche bisogno di dormire per affrontare una domenica che le previsioni davano piovosa. Una domenica che quindi avrei passato a convincere la gnoma che no, non si può uscire a fare le bolle se fuori diluvia.

E così le ho sussurrato dolcemente all'orecchio: "Amore, cucciolo, cuore mio... vuoi abbracciare un po' il papà?".

"No. Mamma".

Per un attimo ho pensato che quella fosse la frase più bella che mi fosse mai stata detta. L'ho letteralmente ricoperta di baci, affondando in quelle guanciotte in memory-foam e aspettandomi il suo solito "bassssta baci mamma!". E invece no, eccola qui la frase più bella che mi sia mai stata detta, il regalo perfetto per la Festa della Mamma:

"Ancora!"

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