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giovedì 28 febbraio 2013

Il lettino Ikea è morto, lunga vita al lettino Ikea

- Maritoooo è crollato il lettino Ikea!
- Come è successo?
- Ma che ne so io l'ho solo spostato per pulire e SBEM!
- Ah...
- Ma cacchio sono mobili destinati a dei neonati, potrebbero anche farli più sicuri no?
- Già...
- Io capisco che mi rimangano le antine della cucina in mano ma mia figlia deve dormire al sicuro!
- Già...
- Checcazzo ci mettono dentro? Truciolato e carne di cavallo?
- Già...
- Sono incazzata nera è un'indecenza!
- Già. E dire che oggi pomeriggio quando ci ho dormito dentro insieme alla Gnoma sembrava tutto a posto.
- .............

mercoledì 27 febbraio 2013

Cose che odio dei parrucchieri

Buongiorno mi chiamo Simona Redana e sono campionessa mondiale di una pratica femminile tanto diffusa quanto inconfessata: andare dal parrucchiere e uscirne un'ora dopo identica a prima ma con 45 euro in meno.   Non chiedetemi come faccio. Io ci provo anche a cambiare: giuro che il pavimento sotto alla mia postazione è sempre pieno di capelli tagliati e che il parrucchiere lavora almeno un'ora sulla mia maledetta testolina ma alla fine dei conti (letteralmente) quando torno a casa mi chiedono sempre "Ma non eri andata a farti tagliare i capelli?!". Ovviamente questo non succede quando vado dal mio adorato Ennio ma dato che il Maestro lavora in quel di Rimini almeno una o due volte l'anno mi devo rivolgere ai parrucchieri della mia zona per dare una sistemata alla mia chioma.

lunedì 25 febbraio 2013

Gnoma ladra e vandala beccata sul fatto (VIDEO)

Da brava nativa digitale, la Gnoma ha una passione smisurata per l'iPhone. Ladra dentro, Emma lo scova dovunque si trovi. A volte, bastarda, si avvicina a me o a Marito con lo sguardo da cerbiatto, finge di abbracciarci e di darci un bacino bavoso e nel frattempo allunga una manina verso il melafonino. Noi, cretini, ci caschiamo ogni volta. "Oooh amore vuoi un bacino dalla mamma? Smack smack smack... ehi perché te ne vai così presto? Che hai in mano?! NO!!!". E così via.

mercoledì 20 febbraio 2013

Il vocabolario Emmico a 12 mesi

Qualche anno fa scovai in un cassetto la versione anni '80 del blog di mia madre: un libretto scritto a mano dove appuntava tutti i miei progressi. Ricordo che oltre alle note sui primi dentini e sulle mie dimensioni, Nonna P. si divertiva ad appuntarsi le mie prime paroline. E niente, dai, ci provo anch'io.

martedì 19 febbraio 2013

Di future direttrici d'orchestra

A volte i bambini, semplicemente, rompono i coglioni. Li hai cambiati, nutriti, dissetati e fatti riposare, e loro piagnucolano fino a portarti al classico "CHE DIAVOLO VUOI DALLA MIA VITA?!". La Gnoma, come i suoi compari, non è da meno. Ci sono dei momenti in cui vorrei schiacciare il tasto Pausa e andare a farmi un tè caldo. E invece no. La cambio, la mangio, la dormo, la coccolo ma lei non è contenta. Ed è in quei momenti che la mia soglia di attenzione si alza e comincio a studiare gnoma e ambiente circostante in cerca di piccoli indizi su cosa la possa calmare/distrarre/intrattenere. Scopro così cose strane. Tipo.

lunedì 18 febbraio 2013

Il girello secondo la Gnoma (VIDEO)

Niente, ho deciso di creare un blog ironico e divertente in cui sfogarmi e raccontarmi cercando sempre di strapparvi un sorriso. Però a volte nella vita non c'è proprio un cazzo da ridere. A volte ti arrivano delle botte tali che rimani senza fiato e pensi che niente e nessuno potrà risollevarti.

martedì 12 febbraio 2013

Quella telefonata

Il silenzio della notte rotto dallo squillo del telefono di casa. E tu prima pensi "No cazzo, la Gnoma si sveglia". Poi ti rendi conto che saranno le tre del mattino, e che è una di quelle telefonate. E rimani lì, sotto le coperte, gelata dal terrore. Perché sai quanto ti cambiano la vita quelle telefonate. Si sveglia anche lui ed entrambi rimanete nel letto, sperando che il telefono smetta di squillare. Cosa che accade. E lì è una questione di attimi: se finisce qui significa che si è trattato di uno scherzo telefonico, di un contatto, di un errore. Se comincia a squillare uno dei due cellulari significa che era una di quelle telefonate. E rimani immobile, in attesa di sapere a chi toccherà.
Poi suona il suo cellulare.
"Pronto.... No....".
E tu sai bene quale sarà la domanda successiva, l'inevitabile, assolutamente inutile domanda successiva.
"Come?".
L'hai fatta anche tu quando hai ricevuto quelle telefonate in passato. Perché la prima cosa che vuoi sapere quando ti dicono che non vedrai mai più una persona cara è come è potuto succedere. Soprattutto se l'hai vista un paio di giorni prima in perfetta salute.
"E' morta mia nonna" ti dice lui, mettendo giù il telefono. Tu lo avevi capito, forse già al secondo squillo di quella telefonata. La Gnoma dorme tra voi, nel lettone. C'è un gran silenzio.
E tu corri subito con la mente all'ultima volta che l'hai vista. E' inevitabile come quel "Come?". Quando ti dicono che non rivedrai mai più una persona ti domandi se le ultime cose che le hai detto, le ultime ore passate con lei sono state all'altezza del momento. E puntualmente non è così, soprattutto se niente faceva pensare che quello sarebbe stato il momento. Perché la vita non è un film: l'ultimo saluto a una persona cara è raramente un "ti voglio bene" con abbraccio scenografico.
Ripensi a quell'ultima serata insieme, il giorno del compleanno della Gnoma. Ripensi a quella risposta un po' scocciata che le hai dato, alla Gnoma che, come al solito, stava in braccio a tutti tranne che a lei. Ripensi a lei che provava a togliersi gli occhiali sperando che fossero quelli a spaventare la bambina. Ripensi a quanto se l'era presa a male per un nonnulla. Ripensi al fatto che forse, in quella baraonda, non le hai nemmeno detto "ciao" prima di andartene.
E poi ti rendi conto che se a te, quella telefonata, ha provocato tutti quei pensieri e quel groppo in gola, a qualcun altro ha cambiato la vita. E solo allora, pensando alla sua famiglia, ti lasci scappare una lacrima. Poi afferri la manina della Gnoma e torni ad ascoltare il silenzio.

lunedì 11 febbraio 2013

Foto-racconto: il doppio compleanno Emmico

Mi sa che si è capito: sabato la Gnoma ha compiuto un anno. E dato che non è abbastanza viziata, si è anche goduta ben 2 compleanni: uno con la famiglia di Marito e uno con la mia. La signorina si è lasciata sbaciucchiare da chiunque, ha giocato con la carte dei suoi millemila regali e ha finalmente indossato quell'abitino da festa H&M taglia 2-4 mesi (ma quanto son grossi i bambini svedesi?!) che le è stato regalato alla nascita. 
E dopo un tale weekend all'ingrasso, mi sa che stasera la lezione di Zumba mi ci vuole tutta (non ho nemmeno la scusa della neve, è a pochi dannatissimi passi da casa mia...).

sabato 9 febbraio 2013

Un anno fa... tu!

Ridendo e scherzando è passato un anno. 12 mesi fa, a quest'ora, nonostante le tante letture e il corso pre-parto, mi chiedevo a cosa diavolo fosse dovuto quel fastidioso mal di pancia... proprio al nono mese di gravidanza... Un'idiota, lo so. Se non mi si fossero rotte le acque saresti nata nel mio androne dato che quando finalmente ho pensato "Uh, queste devono essere le contrazioni vere, 'spetta che chiamo l'ostetrica che mi controlla e mi manda l'anestesista per l'epidurale" ero già di 10 cm.

giovedì 7 febbraio 2013

Non ci so proprio fare con i bambini

- Simo?
- Eh
- Abbiamo un'ospite...
- Ma cazzo sono in mutande!
- Non le interessa.
E mi ritrovo davanti Marito con in braccio una bambina. Che non è la Gnoma (parcheggiata dai nonni). Lei è la mia dolce nipotina Aurora, 7 mesi, figlia di mia cognata.
- Mia sorella ha un problema con la macchina, la teniamo qualche ora. Toh, cambiala.
Occazzo. Ma io non so niente di bambini! Cambiarla? Come? Dove? Perché? 
No aspetta, l'ho già fatto. Sono madre. Si però questo frugoletto non è mio.
La prendo. La poggio sul fasciatoio. E Aurora scoppia a piangere. Ma di brutto, uno di quei pianti con i sospironi tra un strillo e l'altro, quelli che proprio ti strappano il cuore dal petto.

mercoledì 6 febbraio 2013

Una favola in un tweet #hca13

Madridegeneri, madri lavoratrici, madri con poco tempo e pazienza a disposizione, se vi annoiate alla sola idea di raccontare lunghe favole ai vostri bambini per farli addormentare e cercate l'ispirazione per storie-lampo di sicuro impatto, seguite l'hashtag su Twitter #hca13 ideato @premioandersen per il concorso Tweet da Favola. L'idea è semplice: per partecipare basta scrivere una favola in 140 caratteri (anzi un po' meno dato che deve entrarci anche l'hashtag #hca13). Ecco la mia mini-favola inedita con cui ho deciso di partecipare:

Vi piace? Ma soprattutto... si capisce? Ok forse i vostri bambini (a meno che non abbiano avuto un'educazione particolarmente "dickiana") non la capiranno ma passeranno tutta la notte a chiedersi "In che senso solo 2 braccia?" e voi potrete dormire sonni tranquilli.

martedì 5 febbraio 2013

Ho scoperto una cosa...

Credo che il Mondo debba sapere. Quindi lo scrivo qui.
Sapete quando vostro figlio si mette a piangere alle 3 del mattino e voi andate a prenderlo e lo cullate e lui anziché riaddormentarsi si sveglia ancora di più e comincia a giocare e voi accendete la luce e magari gli preparate del latte caldo e chessò andate anche a cambiarlo che magari è per quello che non dorme e poi giocate ancora un po' con lui e poi provate a farlo riaddormentare ma lui è più vispo di Lapo dopo una tirata e allora riaccendete la luce e gli provate la febbre che magari sta male poverino e lui ha 36.4 e sta meglio di voi e allora lo coccolate e provate a cantargli una ninnananna e poi vi addormentate cantando e poi vi svegliate e lui è lì che vi fissa divertito e allora vi incazzate e provate a minacciarlo e lui si offende e scoppia a piangere e voi lo consolate e riprovate a farlo addormentare e lui alla fine crolla e voi guardate la sveglia e si son fatte le 7.45? Ecco.
Io e Marito abbiamo scoperto una cosa: se la Gnoma scoppia a piangere alle 3 del mattino e noi la ignoriamo, lei dopo qualche minuto si stanca e si riaddormenta. E si sveglia il giorno dopo per pranzo. Adesso. E' vero che ogni bambino è diverso però vale la pena provare.

P.S. Per prevenire eventuali "mostro" e "madredegenere" specifico che ovviamente io e Marito sappiamo distinguere tra un pianto da "ho davvero bisogno di voi" e un semplice risveglio notturno. E abbiamo appunto scoperto che 9 volte su 10 quelli della gnoma sono proprio risvegli notturni. A volte, addirittura, notiamo che piange praticamente nel sonno. Prendendola in braccio subito non facevamo altro che svegliarla rovinando a lei e a noi quella che poteva essere una bella nottata di sonno...

venerdì 1 febbraio 2013

Nuova ospitata: oggi mi trovate su...

Niente, ogni tanto il mio blog mi sta stretto, c'è quella puzza di chiuso che mi spinge ad aprire porte e finestre e a fare un giro. Oggi, per esempio, mentre il mio blog prende un po' d'aria, sono ospite di Panz, meglio nota come Panzallaria, sulla sua nuova community ufficioincasa.it dedicata proprio agli homeworker come me e Marito. Nel guest post di oggi racconto della nostra esperienza di lavoratori da casa con gnoma al seguito. Buona lettura! http://www.ufficioincasa.it/2013/02/due-genitori-una-bimba-piccola-e-un-ufficio-in-casa/ 
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