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lunedì 3 settembre 2012

Gli svantaggi dello svezzamento

La Gnoma e Nonno M.
Quando si comincia l'appiccicosa avventura dello svezzamento, si scoprono ben presto vantaggi e svantaggi della faccenda. Se, come spiegavo nell'ultimo post, la mamma assapora finalmente l'elettrizzante prospettiva di potersi staccare dal proprio neonato per più di 3 ore, bisogna anche dire che non ci vuole molto a scoprire l'altro lato della medaglia: i cosiddetti contro. Eccone qualcuno:
  • mamma e papà si ritrovano a dover ripulire, a fine pasto, non solo il bebè e il suo piatto ma anche i vestiti che indossa, quelli della mamma, quelli del papà, la tovaglia, il seggiolone, il muro più vicino, il gatto che ha avuto la malaugurata idea di passare di lì e, in generale, tutto ciò che si trova nel raggio di 5 o 6 metri dall'infante;
  • ogni bebè ha, come ogni adulto, i suoi gusti: non è detto che il prelibato piattino di verdurine dell'orto e pasta biologica (tempo di preparazione: 3 ore - perché vorrai mica usare il dado, ci vuole il brodo fatto in casa) gli piaccia. Tra l'altro io seguo la filosofia della madredegenere: se non vuole la pappa non serve insistere, sopravviverà. Però checcazzo, 3 ore di preparazione...
  • la creatura, soprattutto quella abituata alla famosa pratica dell'allattamento a richiesta, può avere fame in qualsiasi momento del giorno (e della notte). Gli orari ad cazzum erano anche accettabili quando si trattava di sfoderare la tetta e via, ma se la bestia decide che ha fame il tempo di preparare il cazzodibrodovegetalefattoincasa non c'è: i bambini non esordiscono con un "Cara madre, ho un leggero languorino, non è che mi prepareresti qualcosa di sano e gustoso? Quando hai tempo, tranquilla, finisci pure di fare le tue cose, io aspetto qui" ma passano direttamente a un "Sto MORENDO di fame! Ma dove minchia sei stata fino a ora? Non lo vedi che sono pelle e ossa? Se non mangio qualcosa entro DUE MI-NU-TI DUE chiamo gli assistenti sociali e ti denuncio. E poi muoio. MUOVITI!";
  • fa schifo dirlo ma una delle cose che trovo più rivoltanti di questa esperienza è il momento del cambio del pannolino: se prima la caccasanta era liquida e, di conseguenza, quasi interamente assorbita dal pannolino, ora la stronza si presenta in formato semi-solido e, a volte, addirittura in colori fluo... davvero disgustoso;
  • quando il bebè comincia a scoprire che molte cose, oltre alla tetta, apportano gusto e nutrimento, inizia a prendere confidenza con strumenti quali cucchiaini, forchette, mani di mamma e papà, piatti, tazze, ecc: il piccolo scopre che quasi tutto ciò che si avvicina alla sua tenera boccuccia è commestibile e in pochi giorni impara ad aprire le fauci sdentate appena un oggetto passa nei paraggi. Qual è lo svantaggio? Semplice: il bebè tenta di ingurgitare l'ingurgitabile. Le foto che seguono la dicono tutta.
Mmmmh che buon profumo, e che bei colori....
... GNAM!

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