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venerdì 29 giugno 2012

Nonni degeneri....


giovedì 28 giugno 2012

Volete sapere giorno e ora della vostra morte?

Volete sapere giorno e ora della vostra morte? Svegliatemi la gnoma dopo che ho passato mezzora ad allattarla/cullarla/pregarla/dondolarla e saprete con esattezza giorno e ora in cui passerete a miglior vita. E anche per mano di chi. 

mercoledì 27 giugno 2012

Di allarmi, infarti e intrusi: che notte di m...

E meno male che la notte serve a recuperare le forze. Dopo aver superato gli attacchi di insonnia da gravidanza e i primi due mesi di notti in bianco con la gnoma, pensavo che riposare non sarebbe più stato un problema. E invece non avevo fatto i conti con lui, il maledetto allarme installato due anni fa che teoricamente dovrebbe aiutarmi a dormire sonni tranquilli.

martedì 26 giugno 2012

E se poi soffoca?

Si parla tanto del morboso legame che unisce le neo mamme ai loro pargoletti ma bisognerebbe allargare il discorso anche ai nuovi papà. Non so se io e Marito siamo un caso a parte, ma di recente mi sono resa conto che tra noi la chioccia non sono certo io. 

Avete già detto "Ma va?!"? Ok. Posso andare avanti? Grazie.

lunedì 25 giugno 2012

Bambin italian, nom stranier. Perch?!

Quest post è dedicat all mamm che ho incontrat stamattin in sal d'aspett, poc prim di far bucar per la second volt la gnom. Mentr io e marit attendevam terrorizzat il moment dell second vaccinazion, un mamm dai capell smeshiat ha sgridat e richiamat più volt i suoi figl. I lor nom? Chanel, Kevin e Nicol. Ma dic, vi lamentat tant dell'invasion degl extracomunitar nel nostr paes, e poi non vi degnat neanch di metter nom italian ai vostr figl? Va ben un (conosc qualch Gabriel, Ester, Christian, nom bellissim), ma se chiam ben 3 figl con 3 nom stranier c'è qualcos che non torn! Che mal ti hann fatt le vocal?!

venerdì 22 giugno 2012

-2 all'esorc... battesimo della Gnoma

Chi mi conosce si starà chiedendo cosa diavolo (ops!) mi sia preso. La Simo che fa battezzare la Gnoma? A dirla tutta questa volta io non c'entro niente. Il battesimo l'ha voluto lui, Marito. E dato che il matrimonio è fatto di compromessi e che per quanto riguarda le nozze Marito mi ha concesso un "" laico, ora tocca a me dagliela vinta.

giovedì 21 giugno 2012

Primo pomeriggio della gnoma dai nonni: PE PEEE PE PE PE PEE

L'ho fatto. L'ho mollata. Per un intero pomeriggio. Ieri la Gnoma ha passato tre ore con Nonna P a ben 1,5 chilometri da mammà e papino. E le è piaciuto pure!

mercoledì 20 giugno 2012

Non ho resistito...

Povera gnoma. Usata e ridicolizzata per mio diletto. Però ci sono delle giornate in cui la vita va presa con un sorriso perché se no sbatteresti la testa contro un muro fino a svenire. Così, giusto per darvi un'idea. E allora ecco che ti chiama il corriere, ricevi l'ennesima cartella stampa e ci trovi dentro una confezione di effervescente Brioschi con tanto di pupazzetto del cinghiale del famoso spot ("La cena ti è rimasta sullo stomaco?") e ti dici... perché no? Ok era una domanda retorica non state a elencarmi i perché, ho capito. Comunque io l'ho fatto lo stesso, la gnoma si è divertita e io pure. Ciapa.


martedì 19 giugno 2012

Perché i papà sono sempre uomini....

Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale.

Moglie: Amore cambi tu la bambina che mi devo fare la doccia? Siamo in ritardissimo...
Marito: Sì ok faccio io. Tu fatti pure la doccia.
Moglie: graziegrazieadopociao

30 secondi dopo.

Marito: Amore? Scusa ma dove sono i pannolini?
Moglie: Sono lì sotto ai tuoi occhi sul fasciatoio!
Marito: Dove? Qui non ci sono! Puoi venire un attimo?!
Moglie: Eccomi. Stavo per entrare in doccia. Qui, sono qui i pannolini non li vedi? Ora però vado che c'è l'acqua che scorre. Ari-ciao

giovedì 14 giugno 2012

Di tette, moda, fisica e commesse (PARTE II)

L'altro giorno vi raccontavo delle mie (e non solo) difficoltà a trovare vestiti che prevedano un reggiseno. Ieri mi si è presentato un altro grande problema di chi ha un décolleté un po' più abbondante di quello di una modella semi-anoressica di intimo: l'acquisto di un bikini.

mercoledì 13 giugno 2012

Viaggi e partenze col bebè: Gatta è stata un'ottima maestra

Tra estenuanti mattinate e pomeriggi di lavoro, bagni di sole in spiaggia o in cortile, passeggiate in centro, ciambelle fritte e bomboloni alla crema, la nostra settimana in quel di Bellaria prosegue senza intoppi. Oggi mi sono ritrovata a pensare al viaggio di andata. Beh, pensavo peggio. La gnoma ha dormito per tutto il tempo (anche perché esausta dopo il corso in piscina di sabato mattina) e si è svegliata giusto all'arrivo. Mi sono resa conto che però, qualora ci fosse stato qualche problema, io e Marito lo avremmo affrontato senza tante storie perché più che abituati a viaggi infernali. Il motivo? Gatta! O meglio, "quella tr**a della vostra gatta" come l'ha definita Mamma nell'ultima telefonata ricevuta (in cui mi raccontava che Gatta, ospite di mamma e papà, si è nascosta dietro a uno scatolone per ore mandandoli in panico). Il malefico felino ci ha fatto vivere diversi viaggi da incubo, insegnandoci ad affrontare con prontezza e sicurezza qualsiasi difficoltà. Un utilissimo allenamento per chi vuole un figlio. Eccovi un resoconto scritto lo scorso luglio su una difficile (ha!) partenza per Bellaria.

martedì 12 giugno 2012

Foto racconto: primo mare, primo topless, primo sole

Questa settimana io e Marito la dedichiamo al lavorax (= periodo di lavoro+relax). Sabato, dopo l'ultima lezione del corso di acquaticità con la gnoma, abbiamo affrontato la nostra prima grande trasferta da famiglia. Un'auto strapiena e in riserva ci ha trascinato fino a Bellaria, dove la famiglia di Marito ha una casa vacanze. Ancor prima di mettere piede in casa ho fatto una tappa in quel di Rimini per andare dal mitico Ennio, mio parrucchiere di fiducia. Poi, alleggerita di un kg di capelli, ho lasciato che la gnoma prendesse pieno possesso della nuova casa. Domenica il sole splendeva invitante e la gnoma ha visto per la prima volta... il mare!

lunedì 11 giugno 2012

Ci ho dato un taglio

Ogni donna ha il suo parrucchiere di fiducia. Io ho Ennio. Ennio, che si fa chiamare Enniostilista (tuttoattaccato) e ha un salone in quel di Rimini. Ok, non è esattamente dietro l'angolo, ma quelle 4 ore di viaggio le vale tutte. No non mi sono ammattita, non vado fino a Rimini solo per farmi i capelli. In realtà la famiglia di Marito ha una casa al mare e ogni tanto, complice il fatto che entrambi possiamo lavorare dove ci pare (ci bastano un telefono e una connessione internet), passiamo una settimana di lavorax (= lavoro+relax) al mare. E io ne approfitto per fiondarmi da Ennio.

giovedì 7 giugno 2012

Di tette, moda, fisica e commesse

C'è una cosa che mi fa proprio imbufalire più di quello sguardo che fa la gnoma quando la prende in braccio papino, e mi fa anche un po' pensare. Chi sta leggendo questo post ed è dotato di un paio di tette medio-grandi, diciamo dalle terza in su, sono sicura che condivide.

mercoledì 6 giugno 2012

'starda

C'è una cosa che fa la gnoma che mi fa tanto ridere quanto imbestialire. Quando la suddetta scoppia a piangere tra le mie braccia per motivi a me ignoti, urla, contorcimenti e apnee si sprecano. La piccoletta diventa tutta rossa, strilla come se la stessero scuoiando e non c'è gesto, posizione, parolina dolce o minaccia che tenga. Di solito quando l'impressione è che stia per tirare le cuoia entra in scena Marito.

Ecco. Quando lui la prende in braccio cala il silenzio. La gnoma torna del suo colore naturale, i vicini smettono di digitare il numero dei carabinieri e Gatta rimanda i suoi piani di fuga a un altro giorno. Ma non è questo che mi manda in bestia. Anzi, sono la prima a gioire del fatto che la mia bambina stia bene.

E' quello che fa la gnoma subito dopo essersi calmata che mi irrita alquanto. Già perché la bastarda, poggiata sulla spalla di Marito, mi cerca con lo sguardo e mi fa un sorriso a 32 (immaginari) denti decisamente inquietante. Un sorriso che il dottor Lightman tradurrebbe in "Te l'ho fatta, stronza. Papino è mio".

martedì 5 giugno 2012

Maledetto Karma!

Ieri pomeriggio ero sfinita: la gnoma aveva alternato canti (=urla), chiacchiericci (=urla) e urla per tutta la giornata, ostacolando non poco la mia attività lavorativa e facendomi avvicinare di un passo all'esaurimento nervoso. Indecisa se strozzarla o sbaciucchiare le sue morbide guanciotte, ho letteralmente gioito quando Marito mi ha annunciato che sarebbe andato a farsi un giro con la gnoma nel marsupio. "Vuoi venire con noi?" ha chiesto, giusto per educazione, pur conoscendo la risposta. "Non credo proprio" ho risposto io, sempre per educazione.

lunedì 4 giugno 2012

Vi rivelo una grande verità

Mettere o non mettere le foto del proprio bebè su Facebook? Una questione piuttosto controversa di cui si discute da qualche anno. In particolare ho letto di recente (su Pianetamamma) un post che parlava  dell'abitudine di molte neo-mamme di utilizzare uno scatto del proprio pargolo come foto del profilo. Cito testualmente: 
Spesso poi si vedono sui profli di molte mamme le foto dei loro piccoli prendere il posto della loro, identificandosi completamente nei propri figli. Anche in questo caso gli psicologi mettono in guardia, perchè è naturale essere fieri del proprio bambino e di metterlo davanti a tutto, ma a condizione di non cancellare la propria identità, annullandosi nel ruolo di mamma e dimenticando in questo modo la propria alterità e la propria vita di donna. Mettere la foto del piccolo al posto della propria può essere un campanello di allarme di una caduta nella sindrome del "bambino-re", al centro e al di sopra di tutto.
Lasciate che zia Simo vi riveli una grande verità. Le neo mamme che, come me, usano una simpatica foto del proprio bebè come immagine del profilo non lo fanno perché affette da preoccupanti sindromi di sta ceppa, ma perché non vanno dal parrucchiere DA MESI. Questione chiusa.

venerdì 1 giugno 2012

Mezzora da casalinga. Colpa del Papa?

Cleaning
Venerdì mattina. Io e Marito ci svegliamo, ci sediamo ancora assonnati alle nostre postazioni di lavoro (lui nello studio, io in salotto) e accendiamo i nostri computer. Pochi secondi dopo un duplice urlo agghiacciante: "Internet non va!". Il panico. Fastweb, prontamente contattata, ci dice di andare gentilmente a fanculo (o meglio, il senso era quello, in realtà ci hanno detto "Vi richiamiamo noi"). Io e Marito ci buttiamo sui cellulari. Niente da fare: né il mio né il suo si degnano di connettersi alle rispettive reti internet (e dire che abbiamo anche due operatori diversi). Il dubbio sorge spontaneo: che sia tutta colpa del Papa? Che abbiano deciso di bloccare tutte le connessioni di Milano e hinterland per evitare attentati e vaneggiamenti eretici sui social network? C'è una sola cosa da fare. Chiamare la mamma.

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